Che fine ha fatto la ragazza afgana dagli occhi verdi fotografata da Steve McCurry?
Questa iconica foto del National Geographic ha fatto il giro del mondo senza che nessuno sapesse cosa ne è stato di Sharbat Gula, la giovane donna che ha impregnato il film di Steve McCurry con il suo sguardo penetrante. La rivista e il fotografo l'hanno rintracciata anni dopo e hanno fatto tutto il possibile per aiutarla finanziariamente. Da allora la giovane si è rifugiata in Italia.
La storia della rifugiata più famosa dell'Afghanistan continua ad appassionare il mondo. Sharbat Gula, detta “Aghane dagli occhi verdi” è stata ritrovata in Italia, 37 anni dopo la pubblicazione del celebre ritratto sulla copertina del National Geographic. Il governo italiano ha annunciato in un comunicato l'arrivo della donna di 49 anni nel Paese europeo. Come molti cittadini afgani, è stata costretta a cercare rifugio in Europa da quando i talebani hanno preso il potere. Nel 2016 è stata deportata in Afghanistan dopo essere stata arrestata per aver vissuto in Pakistan con documenti d'identità falsi. Tuttavia, questa non è la prima volta che il nome di Sharbat Gula riappare nelle notizie.
Durante la sua visita a Madrid per l'inaugurazione della prima boutique-gallery Leica in Spagna nel 2019, Steve McCurry ha presentato le sue ultime foto scattate in Cina, con la nuova SL2 del brand tedesco. Ha colto l'occasione per parlare di alcuni dei suoi ritratti iconici, come quello "dell'afgana dagli occhi verdi", il cui sguardo ha messo in risalto la realtà dei rifugiati afgani in Pakistan, ed è diventato l'emblema del fotografo e del National Geographic. Sharbat Gula aveva allora 12 anni. Durante la sua presentazione, McCurry è stato molto chiaro sulla responsabilità dei fotografi nei confronti dei loro soggetti: "ciò che vedi non è sempre la realtà", ha detto.
Insieme alla rivista, ha passato anni a cercare la giovane donna, prima di ritrovarla nel 2002. McCurry poi l'ha fotografata di nuovo, e il mensile ha avviato una serie di iniziative con la sua famiglia: "National Geographich a creato un fondo per inviarle denaro ogni mese”, in modo che possa ricevere i diritti di riproduzione dell'immagine diventata iconica. Un altro fondo aiuta anche i rifugiati afgani. McCurry ha anche chiarito di averle inviato dei soldi: “Mia sorella le ha comprato una casa in Pakistan che le è costata 70.000 dollari. "Non sempre conosciamo il retroscena di ogni storia", ha spiegato il fotografo, prima di aggiungere: "È qualcosa che facciamo da quando l'abbiamo trovata nel 2002, ma non comunichiamo su di esso." La ragione? “Non volevamo che le persone si approfittassero di lei [in Pakistan] se sapevano che aveva soldi.»
Con queste dichiarazioni, il fotografo è venuto a dissipare i dubbi che lo gravavano: per anni è stato accusato di fare soldi sulla faccia di una rifugiata. Ma se non aveva ancora parlato di tutte queste azioni, è anche per un altro motivo: «L'abbiamo aiutata perché era quello che si doveva fare, per non vantarsene.»